domenica 12 agosto 2012
Un commento mandatomi di recente mi ha,per cosi'dire,
costretto a riflettere riguardo ad una questione
assurta alle cronache negli ultimi giorni:la vicenda
di Alex Schwazer.
Mi ha colpito la voce rotta dall'emozione e dalla
tristezza del nostro telecronista...al momento ho
francamente pensato che fosse accaduta una tragedia
di ben altra natura...ho creduto addirittura ad un
malore dalle tragiche conseguenze ...tipo un infarto
accorso ad un atleta!
Quando,poi,ho realizzato quale fosse la reale
situazione, non voglio dire di avere tirato un
sospiro di sollievo ma...quasi. Ho pensato:hanno
scoperto l'acqua calda!
Certamente il comportamento e'esecrabile e
condannabile senza ne'se ne'ma...tuttavia
reputo che la gogna mediatica,la crocifissione
il pubblico ludibrio ai quali e'stato sottoposto
questo ragazzo abbiano un nonsoche'di sadico
ed espiatorio.
Il mondo dello sport,da sempre,e'considerato
la palestra della vita nonche'il luogo,magari
figurato dove pregi e difetti di essa si
estrinsecano maggiormente:io credo che questo
ragazzo si sia sentito profondamente solo...
obbligato a vincere per essere accettato.
Non penso che l'intenzione fosse quella di"rubare"
una medaglia bensi'quella di continuare ad
essere considerato...di continuare ad avere
un'identita'.
In una cosa,forse, lo sport e'davvero lo
"specchio della vita": la mancanza di gratitudine.
Viviamo,spesso,minuto dopo minuto,ora dopo ora,
giorno dopo giorno freneticamente...sempre alla ricerca
di qualcosa buttandoci alle spalle quanto di
bello e buono ci ha accompagnato alla meta fino
al momento presente.Gettiamo un ricordo perche'
"tanto non ci serve piu'"oppure abbandoniamo un
affetto per uno piu'fresco e nuovo!
Il nostro atleta ha certamente sbagliato ed e'
giusto che ne subisca le conseguenze ma e'il mondo
dello sport in assoluto a doversi mettere in
discussione prima che siano i tribunali a farlo
riportandoci ad una realta'misera capace di
toglierci il piacere di una partita attesa
in televisione,di un'olimpiade o di un mondiale...
perche'la vera sconfitta per il mondo dello sport
e'quella di essere riuscito a togliere al suo
pubblico la voglia di sognare.
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